Di Roberto Vallini
Arduino rappresenta indubbiamente una tra le piattaforme più diffuse nella storia dell’elettronica moderna. In rete è reperibile una quantità incommensurabile di applicazioni tra le più eterogenee che a volte, invece di semplificare la vita di un Maker, la complicano notevolmente. Uscire dal dedalo delle informazioni contraddittorie non è sempre così facile. In questo articolo leggiamo la storia di un caso risolto dall’autore.
Questo mio progetto nasce da un’esigenza pratica, reale, non è quindi un tutorial sull’uso delle Led Dot Matrix, di cui farò un accenno, anche se molto ben conosciute. Parla anche delle difficoltà che si possono incontrare nell’interfacciare Arduino con le shield o periferiche, soprattutto in ambito software, nel dedalo delle library e nelle loro “forcazioni” , come in gergo vengono definite le modifiche sostanziali.
L’approccio
In linea generale l’utente medio, che utilizza Arduino, ha in mente il seguente ragionamento
- Eseguo lo schema
- Eseguo i collegamenti tra Arduino e shield
- Scarico la libreria o le librerie opportune
- Eseguo l’upload su Arduino
- Attivo la tensione e tutto funziona a meraviglia!
Questo è il tipico “modus pensandi” di chi, vagando per il Web, cerca soluzioni fruibili per il proprio progetto. E, effettivamente, c’è l’imbarazzo della scelta: siti con tanto di schemi e algoritmi, tutto pronto per il download. Peccato che, chi non ci mette la faccia in prima persona, ma soprattutto, la responsabilità di ciò che pubblica, con siti che oggi ci sono e domani chissà, non di rado vi abbia confezionato il classico “pacco”. “Tutto facile, tutto semplice, fai questo e quello.. e tutti vissero felici e contenti”. Perché dico ciò?
Devo essere sincero, avevo fretta ed ho cercato una scorciatoia a mia volta, e come detto sopra non funzionava nulla! Proprio per questo vi descrivo cosa mi è successo. Un po’ di tempo fa, ho acquistato una Led Dot matrix 8×8 con interfaccia MAX7219 integrato su scheda, mi sono studiato gli algoritmi e ho generato un programmino che faceva scorrere le lettere del mio nome. Sin qui tutto bene, era più che tutto un “divertissement”. Successivamente, in due tranche diverse, ho deciso di passare a due matrici a led 8×32 sempre con MAX7219 integrato, nella versione economica 1088AS, acquistate da Bangood. Confesso di non averle mai aperte. Poi, repentina, mi capita l’occasione di utilizzarle per un negozio dove il proprietario, abitando nell’alloggio soprastante, nei momenti di calma, in cui sale in appartamento, se qualche cliente suona il campanello, annesso alla vetrina, deve annunciare, con un messaggio visivo in “scrolling”, la frase “Sto arrivando!”, o altre a suo piacere, lo può fare senza aprire la finestra, dando al tutto un tocco di eleganza. La soluzione doveva essere alquanto economica. Per cui, visto che i messaggi potevano essere anche lunghi, ho pensato di unire due dot-matrix 8×32 da quattro elementi. Utilizzare Arduino per pilotarle e un relè in radiofrequenza 433Mhz per attivarle, con un telecomando a disposizione dell’utente; il tutto inserito in una cornice di legno satinato. Del circuito completo parlerò più avanti, per il momento propongo lo schema di prova dal quale sono partito: Arduino Uno che pilota 4 matrici collegate in cascata secondo lo schema. [provvisorio] illustrato in Figura 1.
https://forum.arduino.cc/index.php?topic=293201.0
Per pulizia e proprietà, preso come esempio, dello schema non ho apportato modifiche alle connessioni che, in questo caso, sono:
Ciao, complimenti per il tuo lavoro intanto, vorrei chiedere: lo sketch per arduino non lo hai reso pubblico o fa parte delle librerie?
Ciao Attilio, ti ringrazio tantissimo per i complimenti, li ricambio, visto che hai letto, con così tanta attenzione il mio articolo. In merito al link per l’algoritmo, come hai potuto vedere si è provveeduto a renderlo fruibile. Grazie ancora, Roberto
Buongiorno Attilio, abbiamo provveduto ad aggiungere il link per il download dello sketch, che era presente solo sulla rivista. Per quanto riguarda i complimenti, li rimandiamo volentieri all’autore come doveroso tributo.